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Allineamento dei denti con apparecchio invisibile

Invisalign è l'apparecchio invisibile per riallineare i denti... senza apparecchi: una tecnica nella quale lo Studio Dentistico Antonelli di Torino, e' specializzato.

Il metodo (definizione più corretta rispetto a parlare di apparecchio per i denti senza fili metallici) Invisalign consiste in una serie di mascherine trasparenti rimovibili che riallineano i denti nella posizione desiderata. Di fatto un apparecchio per i denti senza fili metallici.

La tecnica di allineamento denti Invisalign è di fatto una soluzione personalizzata che garantisce il massimo Comfort.

Perchè utilizzare Invisalign?
Si tratta di un apparecchio per i denti invisibile, quindi nessuno si accorgerà che si stanno riallineando i denti.

È un apparecchio per i denti rimovibile, quindi è possibile bere e mangiare quello che si vuole. Lavarsi i denti e usare il filo interdentale con l'ortodonzia invisibile non è un problema.

È comodo perché è un apparecchio per i denti senza fili metallici o altre parti metalliche responsabili delle abrasioni all'interno della bocca durante il trattamento.

Come funziona l'allineamento denti con Invisalign?

Indossare ogni mascherina invisibile per circa 2 settimane.

I denti si spostano gradualmente settimana dopo settimana.

La durata media del trattamento Invisalign varia da 6 a 15 mesi.

 

Il numero medio di mascherine trasparenti da indossare varia da 18 a 30.

 

Servizio a 360°

Lo Studio dentistico "Antonelli" rimane aperto anche per il mese di agosto.

Per qualsiasi Informazione, Visita o Emergenza potete contattarci al 366.4945989

Finanziamento a tasso zero

 Presso il nostro Centro possibilità di finanziamenti a tasso zero. Ad esempio: terapia di €3.600 in 36 rate da €100,00.

Solo 1 italiano su 6 attento alla salute dei denti

Solo poco più di un italiano su 6 si dà da fare per mantenere i denti belli e sani. La maggior parte dei connazionali, quasi 2 su 5, trascura invece la cura del sorriso.
A scattare la fotografia è un'indagine condotta da Astra Ricerche per conto dell'Istituto di ricerca e formazione in Microdentistry, su un campione rappresentativo di oltre mille connazionali. Gli 'attivi', quelli che fanno prevenzione e seguono le regole d'oro dell'igiene orale, sono appena il 15,8%.
Il gruppo più numeroso sono i 'poco attenti' (37,1%), mentre in mezzo si collocano i 'deleganti' (21%) che si affidano ai professionisti per cure e prevenzione, ma a casa non dedicano abbastanza attenzione a denti e gengive, e i 'basici (26,1%) che, pur dedicando una discreta cura alla salute della bocca, si preoccupano solo quando i problemi diventano seri.
"Il quadro allarmante - sottolinea Enrico Finzi, presidente Astra Ricerche e curatore dell'indagine - non muta in tema di parodontite: solo il 31,2% degli italiani ne ha una conoscenza adeguata; solo il 10,8% riconosce correttamente che è una malattia che colpisce tutte le strutture del parodonto e non solo le gengive, e soltanto il 2,5% sa che si tratta di una malattia provocata da batteri. Più in generale, quasi il 40% crede ancora che la parodontite sia una malattia non curabile".
"Per aiutare gli italiani a prendersi cura della propria salute orale in maniera più attiva e consapevole - spiega Francesco Martelli. direttore scientifico dell'Istituto Microdentistry - abbiamo stilato un decalogo di azioni e di comportamenti da mettere in pratica, a partire dai più piccoli, per prevenire e riconoscere ai primi sintomi le patologie di denti e bocca".

Ecco i 10 comandamenti amici del sorriso:

1) Iniziare la prevenzione in età scolare. A 6 anni spuntano i primi molari e avviene la permuta degli incisivi. E' fondamentale insegnare ai bambini le tecniche base di igiene orale e mettere in atto un efficace controllo della placca. Va eseguita anche una visita di valutazione ortodontica e di prevenzione delle mal occlusioni e/o dei difetti ossei;
2) Controllare con attenzione lo stato delle gengive, dopo l'eruzione dei denti definitivi. Se le gengive sono edematose, arrossate e sanguinanti, sottoporsi a visita specialistica da un parodontologo. Il sanguinamento delle gengive, indipendentemente dalla sua frequenza o entità, è un fortissimo indizio di una parodontite attiva;
3) Effettuare l'igiene professionale almeno ogni 4/6 mesi. La frequenza delle sedute di igiene professionale va correlata, nel caso di bambini, alla loro capacità di spazzolarsi correttamente.
4) Eseguire alla pubertà un test di rischio per la valutazione dei fattori genetici determinanti lo sviluppo della parodontite; 5) Effettuare tempestivamente le sigillature di denti con solchi profondi e recettivi per la carie;
6) Eseguire un test microbiologico in caso di parodontite clinicamente conclamata. Il test va ripetuto una volta all'anno, a guarigione avvenuta, per prevenire le recidive;
7. Sottoporsi al trattamento preventivo della parodontite. Per risolvere l'infezione parodontale non basta eliminare i denti e sostituirli con impianti di titanio. Gli stessi batteri che causano la parodontite colpiscono anche gli impianti, causando la peri-implantite, e la perdita degli stessi.
8) Ridurre le sigarette a non più di 3 o 4 al giorno e abolire sigari e pipe. Il fumo aumenta da 7 a 10 volte il rischio di perdere i denti per la parodontite e le terapie sono meno efficaci in caso di tabagismo;
9) Eseguire controlli medici specifici in caso di diabete, aterosclerosi e osteoporosi. Non sottovalutare il ruolo che le tossine e i batteri stessi, che entrano costantemente in circolo, possono avere in numerose patologie. Molte patologie sistemiche sono correlate alla parodontite;
10) Rivolgersi ad uno specialista stomatologo in caso di lesioni della mucosa orale gengivale. Il carcinoma orale rappresenta l'1% dei tumori maligni, una biopsia eseguita tempestivamente spesso consente di intercettare la lesione in fase pre-cancerosa.

Primo dente in provetta

Importante passo avanti nello studio sull'uso delle cellule staminali.
Un dente 'nuovo' di topo, un incisivo, è stato ottenuto da queste 'cellule primitive non specializzate'.
Poi è stato impiantato nella bocca di un roditore ed è risultato perfettamente uguale a quelli normalmente cresciuti nell'animale.
Il dente è stato realizzato in provetta con un procedimento di coltura in tre dimensioni, a partire da due soli tipi di cellule staminali, una cellula mesenchimale e una epiteliale, prese dalla gemma dentale di un dente incisivo in embrioni di topolino.
Il dente bio-ingegnerizzato in provetta ha correttamente terminato il suo sviluppo nella bocca del topolino e, una volta cresciuto, si è mostrato in tutto identico a quelli naturalmente nati.
Per il momento ci sono ancora degli ostacoli che ci separano dall'applicabilità di questa tecnica di bioingegneria all'uomo, ha ammesso lo scienziato giapponese, il dottor Takashi Tsuji dell'Università di Tokyo.

Pediatri: si al fluoro per prevenire le carie

I pediatri italiani considerano il fluoro importante per la salute dei denti nei bambini.
E sette su dieci ritengono necessaria un'integrazione di fluoro, almeno in Paesi come l'Italia in cui manca un programma di fluorizzazione dell'acqua potabile o altre sostanze (in Svizzera viene aggiunto fluoro al latte e al sale da cucina).
Questi i principali risultati dell'indagine su 'Pediatri e fluoroprofilassi', presentata al congresso della Societa' italiana di pediatria.
L'indagine e' stata realizzata sulla base di un questionario, messo a punto dalla Sip e distribuito ai pediatri in tutta Italia, a cui hanno risposto oltre 400 camici bianchi.
Secondo l'indagine, il 69% dei pediatri condivide l'obiettivo di prevenzione dell'Organizzazione Mondiale della Sanita': entro il 2010 il 90% dei bambini tra i 5 e i 6 anni senza carie.
''Solo il 23% dei pediatri - spiega la Spi - e' conscio dell'importanza di cominciare una corretta assunzione di fluoro alla nascita: quindi e' auspicabile su questo tema una sempre piu' diffusa sintonia di intervento tra i medici''.
Il 77.5% dei pediatri promuove comunque la prevenzione della carie dentaria attraverso l'utilizzo giornaliero del fluoro, che, da un lato aiuta a crescere denti robusti e sani, dall'altro riduce la produzione di acidi da parte della placca batterica, contrastando l'insorgere della carie.
Sono positive le valutazioni espresse rispetto alla diffusione della fluoroprofilassi: l'86% dei pediatri non ha mai riscontrato problemi legati all'assunzione di fluoro (casi di fluorosi sono stati osservati dal 6% degli intervistati).

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