In questi anni si assiste in maniera sempre più massiccia ai viaggi di pazienti verso l’estero, soprattutto nei paesi dell’est europa, alla ricerca di prestazioni odontoiatriche.
Potremmo parlare di un’evoluzione dei cosiddetti viaggi della speranza, di quelle migrazioni che portavano all’estero pazienti colpiti da gravi patologie che speravano di trovare una risoluzione ai loro problemi.
Questa spinta derivava dalla consapevolezza che in Italia non sempre la sanità era in grado di fornire risposte sia in termini temporali che qualitativi.
Tutt’oggi questo fenomeno si mantiene.
Diverso è il discorso per il turismo odontoiatrico o gli interventi estetici.
Per questi ultimi, vanno per la maggiore le cliniche Tunisine che propongono pacchetti comprensivi di soggiorno, vacanza e …ritocchino. Gli esiti od i danni più o meno gravi vengono poi trattati in Italia.
Le cure dentali all’estero, stanno crescendo in maniera esponenziale soprattutto nelle provincie del Nord Est, riguarda più la provincia che non le città. Questo è facilmente spiegabile guardando le tecniche di reclutamento, il passaparola ed il volantinaggio locale, più difficile da eseguire in città.
Il problema non è di lottare contro il libero mercato, la concorrenza o la libertà d’impresa; ma di spiegare quanto questo fenomeno sia deleterio proprio per come si manifesta.
Senza nulla togliere alla preparazione dei dentisti Ungheresi,Rumeni o Sloveni, il problema rimane l’aspetto fortemente commerciale delle cure.
Attraverso un’ottima organizzazione, si fa credere che in pochissimi giorni verranno risolti problemi che in Italia richiederebbero mesi e soprattutto ad un costo risibile.
Il fatto è che in realtà alla biologia non si comanda ed i tempi di guarigione non possono sottostare a nessuna volontà commerciale.
In questo modo si eseguono cure, soprattutto protesiche ed implantari senza la necessaria attenzione alla salute orale e generale del paziente.
L’importante è fare in fretta.
Nel breve periodo, sicuramente il successo è assicurato ed anche il costo, ma quanto potrà accadere nel lungo periodo, non viene preso in considerazione, si cerca di dare la certezza di cure assolutamente definitive, qualunque cosa accada.
Il paziente dovrebbe sapere che una riabilitazione per quanto ben esguita, ha necessità di continui controlli, di mantenimento igienico e di assistenza.
Tutto questo è possibile solo stabilendo un buon rapporto con il proprio odontoiatra, quasi un matrimonio; al contrario spesso i pazienti si debbono rapportare con medici che non parlano la lingua e necessitano del traduttore, lavorano in fretta senza tanti preamboli perché assolutamente consapevoli di dover fare in fretta perché altri attendono.
Quanti accetterebbero questo trattamento per altri problemi?
Penso proprio nessuno.
Il rapporto medico paziente è da sempre basato sulla fiducia e stima reciproche e quando non ci sentiamo considerati dal nostro medico ci sentiamo in crisi, ingannati, trascurati.