Quali aspetti considerare nella scelta della polizza assicurativa dentistica
Ammontare del premio e tipologia dei trattamenti
È necessario determinare un giusto equilibro tra il costo della polizza, dato dal premio mensile, e la tipologia di cure dentali che la stessa copre. In genere, le cure normali – pulizia dei denti, rimozione del tartaro, radiografie di controllo, canalizzazione delle radici e piccole otturazioni – sono previste da tutte le polizze e sono rimborsate interamente. Per altri tipi di interventi, tra i quali l’implantologia, l’apposizione di capsule e di protesi ortodontiche, può essere prevista una copertura parziale.
Franchigia, limite massimo rimborsabile e tempi del rimborso
Tutte le polizze assicurative prevedono una franchigia che può arrivare fino a 40€, ovvero una quota di costo interamente a carico dell’assicurato. Oltre a questo, bisogna valutare anche l’importo annuo massimo rimborsabile, il cui limite può essere pari a 1.000€ estendibili a 2.000€ con corresponsione di un premio mensile più elevato. Attenzione ai tempi di rimborso proposti dalle compagnie assicurative perché, solitamente, sono abbastanza lunghi (da 6 a 18 mesi), quindi è necessario informarsi bene anche in tal senso.
Condizioni e clausole speciali: scelta del dentista e del trattamento
Il rimborso delle spese dentistiche è subordinato al placet della compagnia assicurativa, che valuta i costi sostenuti in base ai prezzi medi praticati da un campione di professionisti scelto dalla compagnia stessa. Inoltre, occorre prestare attenzione a eventuali vincoli contrattuali inerenti sia la scelta del dentista sia la tipologia del trattamento ortodontico. Una delle clausole più frequenti, nei contratti di assicurazione in esame, è denominata trattamento alternativo meno costoso. Tale clausola lega l’ottenimento del rimborso delle spese per le cure dentali alla scelta del trattamento meno dispendioso, ove vi sia la possibilità di optare tra varie alternative.